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Urbanistica, Tancredi: commesse leggerezze, Uil plaude, costruttori criticano

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L’assessore alla Rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi, riconosce che sul Piano di Governo del Territorio (PGT) il Comune di Milano potrebbe aver peccato di ingenuità. «Forse c’è stata un po’ di leggerezza, ma è sempre sull’esperienza che si costruiscono scenari futuri», ha dichiarato durante il convegno del Partito Democratico “Un PGT per il nuovo progetto Milano”, organizzato alla Camera del Lavoro.

«I risultati sono stati in parte positivi, ma anche abbastanza deludenti», ha ammesso l’assessore, aggiungendo che il settore immobiliare ha spesso privilegiato la logica del profitto rispetto a una visione urbanistica equilibrata. Al di là delle recenti inchieste della Procura che hanno investito il comparto, Tancredi ha evidenziato la necessità di un cambio di rotta per evitare che il mercato immobiliare operi senza vincoli adeguati.

«Potremmo propendere per regole che eliminano completamente la discrezionalità, sia da parte dei progettisti sia della commissione Paesaggio», ha spiegato l’assessore. L’obiettivo è ridurre le interpretazioni soggettive per garantire un processo decisionale più trasparente e strutturato.

<<Apprendiamo che altri sposano ora la nostra ricetta sociale per garantire il diritto di abitare delle persone. Sono 2 anni che la UIL parla di Piano Casa per i lavoratori. Come sindacato, abbiamo scritto ai sindaci, alla Regione, all’Anci senza vicolo partitico. Interagiamo con le associazioni imprenditoriali e il mondo della Cooperazione perché si costruisca un welfare aziendale affinchè i lavoratori possano finalmente avere dei benefit per la casa senza scomodare, come dice il sindaco, un “Reddito Milano”. Ora da quella città, diventata “esclusiva”, che per anni ha garantito sviluppo, lavoro e tenuta sociale, si parla di “errori” di “ingenuità” nella valutazione dei progetti e che la colpa è delle trasformazioni volute da chi senza scandalizzarsi, fa profitto con i metri cubi>>.

 

Così il segretario Generale UIL Lombardia Enrico Vizza, commenta le dichiarazioni arrivate, dopo il convegno Dem sulla casa. Soprattutto dopo le dichiarazioni sulla stampa che riprendono alcune ammissioni dell’assessore Tancredi .

Vizza prosegue puntando ancora una volta su PGT. << Perché dopo la discussione avviata sul PGT a gennaio 2024 lo stesso è stato sospeso? Perché organizzare il forum della rigenerazione urbana ad ottobre 2024, dopo ben 8 mesi di attesa? Perché lo stesso assessore ci aveva detto a novembre 2024, durante l’audizione sul Salva Milano, che a gennaio ci sarebbe stata la presentazione del documento sul PGT in Consiglio Comunale? Forse perché si attende il Salva Milano che modifichi l’assetto urbanistico di tutte le città prendendo come impianto il modello Milano senza avere nessun riferimento all’Edilizia Sociale? Allora ci viene da dire che si sta solo aspettando il CONDONO (e smettiamola di definirlo in altro modo) perché con quello si cambieranno le impostazione del Pgt e saranno modificate le norme tecniche consentendo di fare quello che prima non si poteva fare. Davanti a questo non possiamo che sottolineare che la magistratura ha fatto il suo lavoro anche per dar seguito agli esposti dei cittadini e che alcuni amministratori non hanno mai osservato. Ma come è pensabile avere amministratori che devono pensare allo sviluppo della città nella sua sostenibilità, che cambiano pensiero in ogni stagione? Dall’inverno del 2024, passando per la primavera 2024 arrivando all’autunno e poi all’inverno 2025 in attesa della primavera, abbiamo sentito parlare di PGT ed edilizia Sociale senza una visione urbanistica aprendo un confronto nel “parlamentino di Milano “ che è il Consiglio Comunale. Gli 8 mila Comuni italiani che nel 2024 hanno programmato la revisione del PGT lo hanno sospeso in attesa del Provvedimento Salva Milano? Provvedimento su cui non solo la UIL Lombarda ma anche quella ha espresso criticità e contrarietà >>.

Una presa di posizione dura quella del segretario generale UIL che continua. <<Se l’assessore Tancredi guarda ai progetti vale la pena di ricordare che abbiamo concorsi pubblici che vanno deserti, che c’è una incapacità di sostenere costi e spese e abbiamo l’emergenza sfratti davanti a migliaia di immobili sfitti di proprietà pubblica da riqualificare. Anche chi ha uno stipendio adeguato non riesce più a permettersi i costi della città perché a furia ci costruire torri per i più abbienti hanno snaturato il tessuto sociale di Milano. Negli anni ’60 e ’70 quando si costruivano i quartieri periferici si garantiva a tutti la possibilità di vivere e lavorare a Milano e nelle grandi città. Oggi non è più così. E quando dico che Milano è una città per ricchi lo faccio a ragion veduta. Ecco davanti a tutto questo ci siamo sentiti dire che il Salva Milano non era un condono. E cosa dovrebbe essere se un provvedimento che servirà ad autorizzare una speculazione che ha creato e creerà ancora di più disparità>>.

I costruttori di Milano si ribellano alle parole dell’assessore alla Rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi, espresse sabato in occasione di un incontro che il Pd ha organizzato sul Pgt. Parole che hanno suscitato “sorpresa e perplessità”, come esposto in una lunga nota da Assimpredil Ance.

Quella dell’assessore Tancredi è parsa in parte un’ammissione di colpa e in parte un atto d’accusa. Sul Pgt, il piano di governo del territorio che è il principale strumento urbanistico di Milano, il Comune potrebbe esser stato ingenuo: “Forse c’è stata un po’ di leggerezza, ma è sempre sull’esperienza che si costruiscono scenari futuri”, ha spiegato l’assessore che sottolinea come i risultati siano stati anche “deludenti”.

“Il mondo professionale, soprattutto il mondo immobiliare, non ha seguito una linea di attenzione ai contesti urbani, ai tessuti urbani, ma ha seguito forse maggiormente una linea legata soprattutto al profitto”, ha detto Tancredi puntando il dito in più direzioni: verso i costruttori e verso l’Amministrazione, ‘colpevole’ di esser stata (forse) poco rigida. Frase, proprio questa, che ha scatenato l’ira della categoria.

Non è mancata la risposta delle associazioni di categoria. In particolare, la presidente di Assimpredil Ance, Regina De Albertis, ha diffuso una lunga nota. “La richiesta di nuove abitazioni a Milano rimane fortissima e certamente si è realizzato tanto negli ultimi anni, ma la regia del governo e del territorio è, ed è sempre stata, completamente a capo del Comune: per questo non si può di certo dire che imprese e professionisti abbiano avuto la possibilità di operare in libertà, rincorrendo solo il proprio interesse economico”.

Per De Albertis è “ingiusto ricondurre a una logica di mero profitto i tantissimi interventi di rigenerazione urbana che molto hanno dato alla città in termini di realizzazione di migliaia di alloggi di housing sociale ed edilizia convenzionata, recupero di aree dismesse, creazione di spazi verdi e servizi”. I progetti sono stati “regolarmente approvati dall’amministrazione comunale a seguito di iter istruttori lunghi e complessi”. Palazzo Marino “non ha fatto certamente sconti a nessuno, ha applicato le regole che Pgt e regolamento edilizio hanno fissato e che il Consiglio comunale ha approvato. Per questo le parole dell’assessore, che ha condiviso tutte queste scelte, suscitano sorpresa e perplessità”, ha concluso De Albertis.

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