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Terrorismo internazionale, arrestato iraniano a Malpensa

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È stato fermato dai poliziotti della Digos di Milano, mentre, a bordo di un aereo di linea, transitava nel nostro Paese all’aeroporto di Milano – Malpensa.

Il 38enne cittadino iraniano è stato arrestato ai fini estradizionali in esecuzione di un provvedimento dell’Autorità giudiziaria degli Stati Uniti perché accusato di associazione per delinquere finalizzata alla violazione dell’International emergency economic power act, una legge federale statunitense che conferisce al presidente Usa il potere di identificare qualunque minaccia abbia origine al di fuori del Paese.

L’uomo è accusato anche di aver fornito supporto materiale al Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (Ircg), un’organizzazione terroristica straniera, tramite la fornitura di componenti elettroniche per la costruzione di armi letali (Droni).

Lo straniero è stato fermato con la collaborazione dei poliziotti dell’Ufficio di polizia di frontiera presso lo scalo aereo di Milano – Malpensa e con il coordinamento della Direzione centrale della polizia di prevenzione – Servizio per il contrasto dell’estremismo e del terrorismo esterno e dell’Interpol – Servizio per la collaborazione internazionale di polizia (Scip).

Nei bagagli del fermato sono stati trovati e sequestrati diversi componenti elettronici compatibili con i reati contestati dalla Corte di giustizia statunitense, documenti cartacei di interesse investigativo e tre dispositivi elettronici in suo possesso.

I giudici della Corte d’appello di Milano hanno convalidato il fermo e all’uomo è stata applicata la custodia cautelare in carcere.

“Il terrorismo islamico è ormai in Italia e nel cuore dell’Europa e rappresenta una minaccia che non può più essere sottovalutata. I nostri territori sono divenuti ormai crocevia di attentatori e foreign fighters di tutto il mondo grazie alle politiche miopi e buoniste delle sinistre, che hanno favorito l’immigrazione clandestina, la moltiplicazione delle moschee-madrasse e la rinuncia alla difesa dei valori occidentali. Non c’è più tempo da perdere: l’ennesimo arresto di un pericoloso estremista islamico allo scalo di Malpensa richiama Bruxelles a un cambio di rotta immediato sulle politiche di accoglienza e sul contrasto ai fenomeni di radicalizzazione, che proliferano ogni giorno di più nelle periferie ad alto tasso di immigrazione delle nostre città e nelle scuole coraniche che si celano all’ombra delle moschee. Il nuovo fronte di instabilità apertosi con la crisi siriana rende questa situazione ancora più insidiosa ed esplosiva. Non possiamo lasciare il peso della lotta al terrorismo internazionale solo sulle forze di polizia, occorre anche un’azione politica forte dell’Europa che parta dalla presa d’atto dei gravi rischi connessi all’islamizzazione del continente.
Un ringraziamento speciale al personale della Polizia di Frontiera di Malpensa e alla Sezione Antiterrorismo della Digos di Milano, che hanno portato a termine la complessa operazione di oggi insieme alla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione per il contrasto dell’estremismo e del terrorismo internazionale, assicurando alla giustizia un affiliato delle guardie rivoluzionarie islamiche dedito alla fornitura di componenti elettroniche per la costruzione di armi letali”.
Lo dichiara in una nota l’eurodeputata lombarda Isabella Tovaglieri (Lega).

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