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Oggi i funerali di Papa Francesco

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I potenti del mondo, ma anche la gente comune, senzatetto, migranti. Alle 10 di oggi in Piazza San Pietro si celebreranno i funerali di Papa Francesco, un l’addio alla presenza di oltre 160 delegazioni da tutto il mondo. E a due ore all’inizio delle esequie solenni, sono già migliaia le persone in piazza e in coda per assistere. Via della Conciliazione è già un lungo fiume umano.

Sarà una ex papamobile utilizzata dal Santo Padre in un viaggio in Oriente il carro funebre per l’ultimo viaggio verso la Basilica di Santa Maria Maggiore, dove sarà sepolto, ha rivelato il portavoce del Vaticano, Matteo Bruni, spiegando che – dal momento che la bara sarà visibile all’esterno – il pianale della papamobile è stato riadattato per essere aperto durante il corteo funebre.

Un corteo di mezz’ora in auto, che la gente potrà seguire dalla transenne, attraverserà luoghi simbolici di Roma. E sulla gradinata della Basilica di Santa Maria Maggiore, a dare l’addio al Pontefice prima della tumulazione che avverrà lontano dalle telecamere, ci saranno una quarantina di poveri con una rosa bianca in mano: senzatetto, sei detenuti di Rebibbia che hanno ottenuto il permesso dalla magistratura di sorveglianza, anche transessuali. Quindi la sepoltura: la tomba è stata realizzata in marmo di provenienza ligure con la sola iscrizione ‘FRANCISCUS’ e la riproduzione della sua croce pettorale.

La tomba è stata preparata nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina (Cappella della Salus Populi Romani) e la Cappella Sforza della Basilica di Santa Maria Maggiore, ed è situata nei pressi dell’Altare di San Francesco. Tutto fatto secondo le disposizioni di papa Bergoglio. Da domani i fedeli potranno visitare la tomba.

Sono intanto scattate già nella notte le ‘massime’ misure di sicurezza per l’ultimo saluto al Papa. Roma si blinda con servizi che prevedono l’impiego di 4mila uomini e donne delle forze dell’ordine. La prima fase del dispositivo ha previsto la perimetrazione dell’area, il presidio delle strade e l’attivazione dei checkpoint per il filtraggio e il controllo dei fedeli. L’intera area urbana che ricade sul territorio italiano a ridosso della Basilica di San Pietro, con una geografia ampliata, è stata suddivisa in cinque diverse zone. Massima attenzione ai corridoi dedicati all’arrivo in Vaticano delle delegazioni straniere.

L’anello di sicurezza centrale, a ridosso dell’area di massima sicurezza di piazza San Pietro, sarà interessato da attività di pattugliamento a medio e ampio raggio con l’impiego dinamico di equipaggi delle forze di polizia. In campo tiratori scelti e reparti speciali delle forze di polizia, tra cui cinofili e artificieri. Impiego straordinario di risorse anche per i Vigili del Fuoco, con i nuclei Nbcr, per la Polizia di Roma Capitale e la Protezione Civile. Al mondo del volontariato sarà affidato il compito di integrare le liste di sicurezza con il presidio dei varchi e l’assistenza ai pellegrini, che potranno assistere alle esequie in strada anche attraverso i maxi schermi lungo via della Conciliazione, a piazza Pia, piazza Risorgimento e fino a piazza Cavour. “Ci aspettiamo circa duecentomila persone – ha detto ieri al termine del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica il prefetto di Roma, Lamberto Giannini – però siamo predisposti per accogliere ancora più persone”.

Tutta l’area sarà monitorata dall’alto dagli elicotteri delle forze dell’ordine. Sulla Città del Vaticano e ad ampio raggio sulle zone del centro dove passerà il corteo funebre e’ stato disposto il divieto di sorvolo. Per la difesa dei cieli ci saranno anche assetti speciali dell’Aeronautica militare e i bazooka antidrone, dispositivi in grado di inibire le onde radio e far atterrare eventuali velivoli. Controllo del territorio con pattuglie di superficie e del sottosuolo, in particolare delle stazioni della metropolitana, e bonifica del Tevere con la Polizia fluviale impegnata nel tratto del fiume che lambisce la zona del Vaticano.

Una volta terminato l’arrivo a San Pietro delle delegazioni inizierà la bonifica del percorso dove transiterà il feretro dopo il funerale. Si tratta del secondo step del dispositivo di sicurezza. Il corteo funebre, composto da poche auto con alcuni cardinali e qualche parente, si muoverà a passo d’uomo, tra i 5 e i 10 km orari, lungo il percorso di 6 km e dovrebbe impiegare poco più di un’ora per raggiungere la basilica di Santa Maria Maggiore. Anche in questo caso, il tracciato pianificato, che incrocerà le principali vie del centro storico, sarà affidato al presidio di agenti che tuteleranno il transito del feretro.

“Ci saranno cinque zone di servizio, in ognuna ci sarà un dirigente responsabile del personale delle forze di polizia e dei volontari”, ha spiegato ieri il questore Roberto Massucci. Insomma un piano di sicurezza “assolutamente imponente” aveva sottolineato già nei giorni scorsi per “corrispondere alle esigenze” di un evento storico.

Chiusi tutti gli accessi alla Basilica di San Pietro dopo una nuova giornata, l’ultima, dedicata all’addio a Papa Francesco, è terminato anche il rito di chiusura della bara. Il feretro del Santo Padre stanotte rimarrà nella Basilica, ha spiegato il portavoce del Vaticano Matteo Bruni. Sono stati intanto 250mila i fedeli che dal 23 aprile hanno reso omaggio al Pontefice, ha spiegato ancora il Vaticano. Domani, quindi, i funerali.

Al rito di chiusura della bara hanno partecipato, oltre a quanti erano indicati nella Notificazione dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche, anche alcuni familiari del Papa defunto, fa sapere il Vaticano. La celebrazione, svolta secondo le prescrizioni dell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, si è conclusa alle ore 21. Durante la notte il Capitolo di San Pietro ha assicurato una presenza di preghiera e di veglia al corpo del Pontefice, fino ai preparativi della Santa Messa domattina.

“Francesco ha lasciato a tutti una testimonianza mirabile di umanità, di vita santa e di paternità universale”. Il Vaticano, al termine del rito della chiusura della bara, ha reso noto il rogito messo all’interno del feretro che racconta in sintesi le pietre miliari dei suoi dodici anni di pontificato (IL TESTO).

Nel rogito, il documento inserito in un tubo di metallo, si ripercorre la vita di Jorge Mario Bergoglio dall’elezione al magistero dottrinale, passando anche per la preghiera solitaria durante il lockdown fino ai ricoveri.

Il rito, come ha disposto lo stesso Pontefice, è stato più snello. Non più tre bare, come era consuetudine: utilizzata un’unica bara in legno rivestita di zinco. Prima della chiusura della bara, il volto di Francesco è stato coperto da un velo di seta bianca e all’interno della cassa è stat collocata una borsa con le monete coniate durante il pontificato, delle medaglie d’argento e di bronzo a simboleggiare gli anni di servizio. Nella bara è stato anche posto un tubo di metallo contenente il Rogito, redatto dal maestro delle cerimonie, nel quale si racconta la vita del Papa.

Alla cerimonia ha preso parte un gruppo ristretto di persone: oltre al cardinal Kevin Farrell, gli altri cardinali Giovanni Battista Re, decano del Collegio Cardinalizio, Roger Michael Mahony, cardinale presbitero, Dominique Mamberti, cardinale protodiacono, Mauro Gambetti, arciprete della Basilica di San Pietro, Pietro Parolin, già segretario di Stato, Baldassare Reina, vicario generale per la Diocesi di Roma, Konrad Krajewski, elemosiniere di Sua Santità; i monsignori Edgar Peña Parra, sostituto della Segreteria di Stato, Ilson de Jesus Montanari, vice camerlengo di Santa Romana Chiesa, Leonardo Sapienza, reggente della Casa Pontificia; quindi i Canonici del Capitolo Vaticano, i Penitenzieri Minori Vaticani Ordinari, i segretari del Pontefice defunto e altre persone ammesse dal maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie.

I telefoni cellulari all’interno del Grande raccordo anulare di Roma hanno suonato tutti all’unisono in contemporanea oggi 25 aprile 2025 alle 13.11. E’ l’It -Alert inviato dal Dipartimento della Protezione civile nel quale si comunica: “Saluto Papa Francesco. Orario chiusura accesso piazza San Pietro ore 17 del 25 aprile”. Il messaggio è stato inviato sui telefonini in italiano, inglese, francese e spagnolo.

Stupore e spavento tra i cittadini. “Ho ricevuto l’alert mentre ero in piazza e ho pensato: ‘È finita’. Poi, leggendo il messaggio, mi sono tranquillizzato, ma per quei secondi ho sudato freddo”, racconta Luca che era in fila per accedere alla Basilica quando ha ricevuto l’alert sul suo cellulare. Carmela invece era al negozio di souvenir a ridosso del colonnato: “I telefoni sono suonati tutti insieme, io volevo scappare, poi ho pensato che forse non era una buona idea…” .

Ma nel mondo, la pratica degli alert sul telefono, è piuttosto diffusa, e infatti i fedeli ‘internazionali’ sono più tranquilli. “Abbiamo subito capito si trattasse di un segnale di pericolo – dice Laura – perché anche in Messico abbiamo un sistema simile. Il telefono ha vibrato e suonato nella mia tasca: sono stata presa di sorpresa e credo di aver fatto anche un piccolo urlo di sorpresa. Però tutto bene grazie a Dio”.

Stessa spiegazione dà Mary Rose, arrivata qui dal Canada: “Sì, il suono era un po’ spaventoso, ma il testo alla fine era solo un’informazione di servizio. Noi siamo abituati, questo tipo di servizio lo usiamo spesso quando ci sono allarmi meteo o spariscono dei bambini”. Per Stephane, da Parigi, invece è stato in qualche modo rassicurante: “Mi sono sentito al sicuro nonostante il suono. Abbiamo visto il messaggio al volo perché poi si è subito cancellato, ma comunque è stata una dimostrazione che la sicurezza funziona”, ha chiosato.

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